Bottura porta Food for Soul alla mensa dei poveri di Bologna

Nuova iniziativa all’insegna della solidarietà per Massimo Bottura (nella foto). Dopo l’esperienza positiva della onlus Food for Soul al Refettorio Ambrosiano di Milano, lo chef tristellato replica alla mensa Padre Ernesto dell’Antoniano di Bologna. Dal 9 maggio, ogni lunedì uno chef diverso cucinerà per le famiglie in difficoltà e per i bambini segnalati dai servizi sociali (80 coperti).

«Non di solo pane si nutre l’uomo e la cultura sarà l’ingrediente più importante per il cuoco del futuro. Vogliamo ripetere l’esperienza di Milano con il Refettorio Ambrosiano, ma lo faremo anche a Modena, Palermo, Torino. Sono orgoglioso che l’Antoniano mi abbia chiamato, sono cresciuto a Parmigiano e Zecchino d’oro», ha detto Bottura, che ha presentato il progetto con il direttore dell’Antoniano di Bologna Alessandro Ciaspoli.

I locali della mensa saranno abbelliti. «Ma un caviale scadente vale come una tazza di latte con parmigiano e uovo sbattuto» ha detto Bottura, insistendo su lotta allo spreco con utilizzo di prodotti vicino alla scadenza o scartati. È quello che faranno anche i suoi colleghi, in collaborazione con “Chef to chef”: ogni lunedì un cuoco diverso, il 9 maggio Max Poggi, il 16 Mario Ferrara, poi tanti altri, da Mattia Borroni a Rino Duca. Oltre a Milano e Bologna sono previste altre iniziative simili a Modena, Torino, Palermo e Rio de Janeiro.

Un altro importante evento di solidarietà è quello di Taste of Milano, in programma dal 19 al 22 maggio al The Mall di Porta Nuova Varesine, dove arriva per la prima volta un charity restaurant. Il ristorante proporrà quattro piatti firmati da quattro ‘grandi’ della cucina italiana: Claudio Sadler, Ernst Knam, Filippo La Mantia e Norbert Niederkofler.
Gli incassi di ciascuna delle quattro serate saranno devoluti a: Il Seme della Speranza (nella serata di giovedì 19 maggio), Children in Crisis (20 maggio), Azione Contro la Fame (21 maggio) e Banco Alimentare (22 maggio).

Infine il tema dello spreco alimentare è al centro delle iniziative di alcune startup italiane: la piattaforma di foodsharing S-Cambia Cibo permette di scambiarsi alimenti non consumati fra privati per evitare che vengano buttati.
MyFoody invece permette la geolocalizzazione dei prodotti a rischio spreco (da quelli in scadenza a quelli con difetti estetici nel confezionamento e gli stock eccedenti in giacenza presso i magazzini dei negozi) e il loro acquisto a prezzi scontati da parte di consumatori o esercizi commerciali.

Secondo i dati di Barilla CFN – Center for Food and Nutrition, lo spreco alimentare annuo nel mondo ammonta a 1,3 miliardi di tonnellate, pari a oltre 560 miliardi di euro, e il 42% del dispendio di cibo in Europa avviene tra le mura domestiche. In Italia si perdono ogni anno 5,5 milioni di tonnellate di cibo, per un valore di 12 miliardi di euro.

A Milano, città di Expo 2015 incentrato sul cibo, è stato firmato un protocollo d’intesa per promuovere azioni condivise sul tema della gestione delle eccedenze alimentari. A siglare il documento sono stati il Comune e il Politecnico di Milano oltre ad Assolombarda Confindustria Milano Monza e Brianza.
L’obiettivo è quello di realizzare una “smart city a zero sprechi” attraverso azioni volte a prevenire lo spreco di cibo e a favorire un maggior recupero delle eccedenze alimentari.

Leave a Reply

SHARE