Con Marina Caprotti Esselunga presenta il primo bilancio di sostenibilità

Il vertice ha varato anche una governance rimodellata agli obiettivi ESG. Per integrare sempre più la sostenibilità nel business, Esselunga ha, infatti, definito un’organizzazione che prevede l’interazione di diversi organi dedicati alla supervisione e alla gestione di questa tematica.

Nel 2019 l’insegna della gdo lombarda, che oggi più che mai si definisce come una vera e propria food company, ha infatti restituito agli stakeholder oltre il 93% del valore creato, equivalente a 7,5 su 8 miliardi di euro di fatturato.

Esselunga piano sostenibilità
L’attenzione all’ambiente è massima: nella costruzione dei nuovi negozi si favorisce l’uso di energie rinnovabili.

Sono state sviluppate iniziative per ridurre l’impatto ambientale dei packaging in plastica. Tra gli obiettivi per il 2025 vi sono la realizzazione delle confezioni dei prodotti Esselunga in materiale riciclato, riciclabile o compostabile. A  questo si aggiunge la riduzione delle emissioni di gas serra del 30%. L’azienda adotta quindi una gestione etica, trasparente e responsabile delle filiere di produzione e fornitura. Favorisce, inoltre, la crescita dell’economia locale attraverso l’approvvigionamento di prodotti made in Italy, valorizzando i localismi e promuovendo produzioni regionali.

“Dal 2017 effettuiamo il Life Cycle Assessment dei nostri prodotti a marchio – ha dichiarato Luca Lattuada, direttore risorse umane e csr manager di Esselunga –. Da quest’analisi abbiamo potuto osservare che l’impatto maggiore era in molti casi derivato proprio dal packaging. A partire dal 2019, quindi, abbiamo rivisitato le confezioni di tutta la frutta e verdura della nostra linea bio puntando sulla compostabilità. In quest’ottica abbiamo voluto rendere completamente plastic free anche i nostri head quarters. Un progetto dall’impatto ambientale piccolo, ma dall’alto valore simbolico”.

Nel corso del 2019 le principali iniziative si sono concentrate su tre macro obiettivi: redistribuzione delle eccedenze alimentari, promozione di cultura ed educazione, sostegno alla ricerca scientifica.

 

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