Bartolini chiude Cinque a Fico

Nulla di fatto. Risultati diversi dalle aspettative. Allora, meglio chiudere. Anche se una porta viene lasciata aperta.

Finisce così, dopo appena cinque mesi dall’inaugurazione, l’avventura di Cinque, il ristorante firmato Enrico Bartolini e Le Soste all’interno di Fico il parco agroalimentare di Eataly alle porte di Bologna.

La notizia è arrivata con un comunicato stampa diffuso per annunciare con toni pacati la fine dell’esperimento fine dining all’interno di Eataly. Nelle ore seguenti, però, la ricerca di spiegazioni legata alla prematura archiviazione dell’iniziativa ha fatto emergere una discrepanza tra le attese e i risultati raggiunti dal locale.

Forse sarebbe bastata un po’ di pazienza ha ribattuto l’uffico stampa  del parco voluto da Oscar Farinetti, interpellato da Dissapore (leggi l’articolo). Del resto all’interno della struttura ci sono altri locali dal pedigree stellato che pare vadano bene.

Fatto sta che Bartolini ha fatto la sua scelta. E al Corriere della Sera (leggi qui) ha detto senza mezzi termini: «Troppi costi rispetto alle presenze nel locale».

Il ristorante, va ricordato, era stato aperto da Bartolini assieme all’associazione Le Soste presieduta da Claudio Sadler (che per altro l’aveva anche inserito tra le nuove insegne nella guida 2018). Sadler, a questo proposito ha fatto sapere che l’associazione resta a disposizione per proseguire il percorso intrapreso assieme a Fico. «L’idea di creare un ristorante in partnership con Le Soste – ha dichiarato Sadler – ha da subito reso evidente che all’interno di Fico la proposta gastronomica deve costantemente rinnovarsi e dare spazio ai tanti e bravissimi interpreti che rappresentano la nostra ricca cucina italiana. Noi cuochi de Le Soste restiamo a disposizione dell’organizzazione di Fico per continuare a diffondere e valorizzare la migliore tradizione culinaria italiana».

Insomma, potremmo andare verso l’avvio di un nuovo inizio. Un nuovo progetto. A prospettarlo è stato anche Bartolini: «È giusto che altri cuochi abbiano l’opportunità di farsi conoscere a livello internazionale dal pubblico che frequenta il Parco. L’alternanza a mio avviso è sempre positiva perchè dà modo al pubblico di esplorare tradizioni e territori attraverso gusti e sapori unici».

Staremo a vedere.

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