Attiglio Pagli, l’enologo italiano che guarda al Sud America
Dopo quasi 40 anni di esperienza, segue più di 30 aziende tra l’Italia e il Sud America. “Quest’anno si vendemmia in smartworking”, afferma Pagli.
Attilio Pagli (nella foto) è uno dei professionisti italiani che più ha dato il contributo alla crescita dell’enologia moderna in Italia e all’estero.
Nato a Empoli nel 1962, dopo la laurea, inizia subito il percorso nel settore sotto la guida di Giulio Gambelli, uno dei più grandi interpreti delle uve e del territorio toscano.
Nel 1996 la svolta professionale dell’enologo.
“Mi trovavo in mezzo a una vigna insieme ad Alberto Antonini, mio collega e compaesano – racconta Pagli -. Da questo incontro e dai molti viaggi enologici fatti in Sud America, Sudafrica e California, è nata l’idea di creare qualcosa insieme, un posto che potesse riunire i giovani enologi per condividere esperienze professionali e fare squadra”.
Così nel 1997 nasce il Gruppo Matura, un luogo di formazione e condivisione da cui sono passati e dove sono cresciuti tanti validi enologi.
Oggi Pagli,con quasi 40 anni di carriera alle spalle, segue più di 30 realtà tra l’Italia e il Sud America. “Tra circa un mese inizierà la vendemmia in Argentina e in Cile. Purtroppo, quest’anno sarà una vendemmia in smart working. A causa della situazione mondiale non potrò andare di persona come di consueto, ma grazie al continuo aggiornamento che ricevo dalle cantine posso tenere sotto controllo tutte le fasi di lavorazione”.
L’annata si preannuncia ottima, anche se Attilio preferisce non sbilanciarsi troppo: “Ne riparleremo a fermentazione ultimata, per adesso posso dire che la qualità delle uve è ottima, l’invaiatura sta procedendo senza intoppi e specialmente sui vini rossi riusciremo a raggiungere un livello qualitativo medio-alto”, conclude.
Nella foto: Stefano Dini, Attilio Pagli, Miguel Gonzalez, Atonio Gonzalez