Asda-Sainsbury’s: l’antitrust blocca la fusione
Stop al matrimonio tra i due colossi della gdo. L’operazione da 7,3 miliardi di sterline, annunciata nell’aprile del 2018, avrebbe portato Sainsbury’s ad avere vendite per 51 miliardi di sterline, 2.800 supermercati, 330mila dipendenti e una quota di mercato del 32%.
L’Antitrust inglese ovvero la Cma – Competition and Markets Authority è intervenuta nell’integrazione societaria tra Sainsbury’s e Asda (Walmart). L’operazione di fusione avrebbe dovuto creare il maggior player della grande distribuzione in Gran Bretagna, superando Tesco.
Se l’operazione fosse stata approvata, infatti, i primi tre attori del retail avrebbero avuto circa il 70% del mercato creando un oligopolio.
Il diktat arriva da Stuart McIntosh, presidente del gruppo d’inchiesta: il garante della concorrenza infatti nel suo rapporto finale ha rilevato che le nozze potrebbero avere un impatto negativo per i consumatori del Regno Unito. La stima dei principali effetti sono: un aumento dei prezzi nei supermercati, online e in molte stazioni di rifornimento e una diminuzione della qualità e della gamma di prodotti disponibili.
Mike Coupe, numero uno di Sainsbury’s, e Roger Burnley, amministratore delegato di Asda, non hanno convinto l’autorità che l’operazione di fusione, anziché danneggiare le tasche dei consumatori, favorirebbe prezzi più concorrenziali. A loro rimangono ancora poche ore per elaborare una nuova strategia prima del pronunciamento definitivo, previsto entro il 30 aprile.