All’Hotel Hermitage Monte-Carlo il ristorante Pavyllon di Yannick Alléno
All’Hôtel Hermitage Monte-Carlo andrà in scena un ristorante che si insinuerà nella storia del Principato. Monte-Carlo Société des Bains de Mer e Yannick Alléno hanno scelto di esportare Pavyllon e il suo bancone gourmet in Riviera. La configurazione del luogo si presta a una duplice esperienza: nella bella stagione, la lussureggiante terrazza fronte mare è a disposizione di chi non vuole perdersi il panorama mozzafiato sul Mediterraneo e sulla Rocca. All’interno, i tavoli saranno disposti lungo grandi vetrate in una sala arredata con gusto raffinato, firmata Chahan Minassian. L’imponente bancone la fa da protagonista: collocato proprio di fronte alla cucina a vista, è in grado di ospitare una trentina di avventori che potranno deliziare occhi e palato con lo spettacolo della preparazione dei piatti. Trasparenza e serenità che si svincolano dal cerimoniale del ristorante di alto livello, in uno spirito di convivialità da salotto.
Una cucina in libertà
Questa cucina in libertà, non intellettualizzata e in continuo divenire, invita alla degustazione: pietanze creative fredde, calde o totalmente vegetali dove i prodotti locali dominano indiscussi. Abbondano gli antipasti à la carte: cocktail di gamberi di Sanremo in bella vista, uovo a sorpresa con caviale Prunier su panna fredda affumicata e crostini dorati, spugnole al vapore su royale di foie gras d’anatra, foglie di insalata locali dell’orto alla Monte-Carlo arricchito da salsa al pistacchio, ravioli vegetali in brodo primaverile perlato con olio d’oliva, solo per citarne alcuni. In primo piano, anche pasta e ravioli: lasagne verdi con ragù e parmigiano in onore di Luigi Taglienti o un’appetitosa pasta al forno con basilico, limone e bottarga.
Carne e pesce sono accompagnati da squisite verdure mediterranee: sogliola intera alla mugnaia, guazzetto di scampi con fumetto di Meursault, merlano da pesca sostenibile in fish and chips accanto a millefoglie di manzo ai capperi, medaglione di vitello con cipolle dolci e parmigiano gratinati. C’è l’imbarazzo della scelta, ma ci si può anche far guidare dai Menù Degustazione.
Per i dessert, sono anni ormai che Yannick Alléno “raccoglie” il suo personalissimo dolcificante dagli alberi: infatti ha abilmente sostituito tutto lo zucchero con la linfa di betulla. Lo Chef propone pertanto dolci leggeri e innovativi a scelta, come i gelati testurizzati alla forchetta e serviti tutti sul tavolo, la meringa soffiata al “caviale” di vaniglia o la sfogliatina con glassa alle fragoline di bosco…
Un design firmato Chahan Minassian
Yannick Alléno si è rivolto ancora una volta all’architetto d’interni Chahan Minassian, che ha progettato diversi grandi spazi dell’Hôtel de Crillon così come svariate residenze internazionali e dallo stile al tempo stesso lussuoso e raffinato, pur esaltando i giochi di materiali e di texture. Tra lo Chef e l’interior designer si è instaurata una fiducia totale sin dal primo incontro. Entrambi si prefiggono un solo stesso obiettivo: farli sentire a proprio agio e stimolare tutti i loro sensi. Materiali cangianti – velluto e pelle scamosciata per le sedute, pannelli in rovere sbiancato alle pareti –, contrasto tra colori tenui e vivaci, tonalità riposanti grigio-verdi.
Ogni elemento è stato pensato per evocare sottilmente la natura e il Mediterraneo che circondano il ristorante. Le stoviglie creano un legame armonioso tra l’ambiente e la cucina di Yannick Alléno e sono state realizzate in esclusiva dai migliori artigiani (Jaune de Chrome per i piatti in porcellana smaltata, Mepra per le posate in acciaio satinato opaco, e Sarah-Linda Forrer per gli splendidi accessori da tavola…). Un gioco discreto di texture e volumi, superfici materiche o pregiate, un espositore per i contorni, madreperla per le salse. Cura per ogni particolare, al servizio di un’armonia che rende più attenti e più ricettivi alla degustazione e alla convivialità.