Aceto Ponti. Come si evolve la cultura del gusto

di letizia ceriani

Quella di Ponti è una tradizione che va avanti da cinque generazioni. Dal 1787, il Gruppo si muove per diventare leader a livello internazionale nella produzione di aceti, sottaceti e sottoli, condimenti e sughi pronti.Imperitura ed efficace la cultura aziendale, la cultura del gusto. Che significa: impegno totale verso la qualità, rispetto per la genuinità della materia prima, e uno sguardo sempre attento alla tecnologia, all’automazione e all’innovazione.

“Giovannino dell’aceto” – così veniva soprannominato Giovanni Ponti – fonda l’azienda nel lontano 1787 a Sizzano, nel novarese. La passione per l’aceto viene poi trasmessa al figlio Antonio e poi di figlio in figlio fino ad arrivare ai giorni nostri. Ponti racconta una grande tradizione immersa nella contemporaneità e una vocazione aziendale estremamente personale. Per questo, ancora oggi alla sezione di ricerca e sviluppo è dedicata una grande attenzione, in quanto «naturale evoluzione della passione per la sperimentazione di nuovi sapori, nel solco della tradizione», tradizione che rivive all’interno dell’azienda.

Con una superficie totale 150mila mq e una capacità di imbottigliamento giornaliero di 450mila bottiglie al giorno, oggi il Gruppo svetta sulla produzione mondiale dell’aceto di vino e dell’aceto balsamico di Modena (che è certificato IGP dal 2009). Con cinque unità produttive nazionali, a Ghemme, Casier (TV), Vignola (MO), Anagni (FR), e Paesana (CN), e due filiali in espansione in Francia e in America, Ponti è anche Società Benefit dal 2021, e si impegna a creare una filiera sempre più corta, veloce e sostenibile, puntando su persone, innovazione e storytelling. Tra le parole d’ordine – entrate ormai nel modus vivendi dell’azienda -, tracciamento, efficienza e valorizzazione del territorio.

Giacomo Ponti, ceo di Ponti, nonché presidente di Italia del Gusto, presidente del Gruppo Aceti di Federvini e vicepresidente del Consorzio Aceto Balsamico di Modena, ha svelato a MAG le ultime novità nate dalla solida vision aziendale.

Partiamo dalle novità. Il nuovo aceto di riso 100% italiano si inserisce all’interno di un piano strategico legato a un’innovazione tutta sostenibile. Quali sono i progetti più recenti sotto questo aspetto?

Sicuramente l’aceto di riso è una novità nell’offerta di Ponti, è un’ottima proposta perché prima non avevamo questo tipo di referenza. Si tratta in realtà di un prodotto antichissimo, di origine asiatica, prodotto a partire da un riso raccolto a 40 chilometri di distanza dal nostro stabilimento di Ghemme. È un riso di alta qualità che non viene venduto in quanto nella normale movimentazione i chicchi si rompono o si rovinano e diventano quindi scarti. Utilizzando questa materia prima, otteniamo il nostro aceto di riso.

Un esempio di economia circolare, quindi.

Esatto, è un riso piemontese che viene reimmesso nella filiera e riutilizzato per ottenere un altro prodotto. Per noi è un esempio virtuoso di economia circolare a chilometro zero. Un’altra novità è il nostro aceto di mele al 100% italiano che, da settembre 2022, ha ottenuto la certificazione di filiera totalmente integrata, a partire dalle mele fresche intere. Dalla scansione del QR code presente su tutte le nostre bottiglie tramite smartphone, si possono ottenere molte informazioni relative alle mele, sulla loro provenienza, la tipologia, il momento della raccolta.  In poche parole, tracciabilità completa, dal meleto alla bottiglia.

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Letizia Ceriani

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