Dal collettivo di Lomazzo, nasce la costola fiorentina Tratto
di letizia ceriani
La location. È un’idea di cibo e di convivialità a legare a doppio filo Trattoria Contemporanea – la realtà stellata capitanata dal ventinovenne Davide Marzullo nel comasco – e Tratto, nuova apertura fiorentina nata all’interno di W Florence (secondo W Hotel in Italia del portfolio Marriott Bonvoy), in Piazza dell’Unità, a due passi dalla Basilica di Santa Maria Novella. Il ristorante si trova infatti all’interno dell’edificio originario degli anni ’60 e reinterpretato dalla ristrutturazione dello studio Genius Loci Architettura con eleganza e contemporaneità. La palette degli arredi mantiene i toni della capitale toscana: verde acceso, rosso Medici e insormontabile blu. Gli spazi sono pensati per creare un ambiente vivace, dinamico e accogliente. La hall riversa sulle ampie sale da pranzo e sul cortile interno, affacciato sulle stelle nelle sere d’estate.
Il concetto. Il progetto gastronomico è firmato a più mani e voluto fortemente dai quattro fondatori di Fabbrica e di Trattoria Contemporanea. La proposta culinaria è cullata dai cinque giovani chef che portano avanti il manifesto di una cucina creativa, libera da schematismi e spiccatamente audace. Al fianco di Marzullo, Andrea Noto, Christian Malatacca, Elena Orizio e Mattia Piotto, ormai da mesi si occupano della formazione della brigata della cucina di W Florence. Il neonato brand mantiene – dalla colazione alla cena – l’anima originaria di Trattoria ma in veste più casual. Niente menu degustazione, solo piatti à partager. Antipasti che sembrano secondi e primi che paiono piatti unici, fino al carrello dei dolci, che apre le danze all’after dinner.
L’esperienza. Il benvenuto, la “madeleine proustiana” di Marzullo, riuscitissimo e sempre in carta, è il crème caramel al cappero con olio all’erba cipollina. Un propedeutico per le prime portate condivise. Cominciamo con un delicato manzo tagliato finissimo, servito a mo’ di roastbeef e arricchito dal suo fondo di cottura, a base di ginepro e cipolle caramellate, con un’aggiunta di olio al prezzemolo. Nel mentre, in base all’ordine di assaggio, si viaggia verso Sud. Succose e irrinunciabili le bombette alla griglia a base di controfiletto di maiale e caciocavallo podolico, condite con salsa di soia ed erba cipollina. Sa di mare e di vacanze lo spiedino di calamari, morbidissimi, avvolti in una salsa a base di ‘nduja, peperone bruciato e polvere di pane. Terminiamo le entrées con un involtino di pesce spada cotto alla brace e servito con una freschissima salsa allo yogurt, il tutto adagiato su un letto di rucola che regala una piacevole nota amarognola…
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