Ddl Massari. Cosa prevede?

*a cena con diritto

Dopo la Camera, nello scorso mese di gennaio, anche il Senato approva il disegno di legge finalizzato al sostegno e alla promozione dell’eccellenza dell’arte culinaria italiana e al riconoscimento del valore di cuochi e pasticceri del nostro paese, come peraltro già accade in Francia, Belgio e Spagna.

Il provvedimento, già ribattezzato legge Massari, in onore del maestro pasticciere ha lo scopo di tutelare, valorizzare e promuovere le eccellenze della nostra cucina e il patrimonio agroalimentare italiano.

Si pensi ad esempio ai maggiori sostegni al Fondo per il sostegno delle eccellenze della gastronomia e dell’agroalimentare italiano istituito dall’art. 1 comma 868, della legge di bilancio 2022 (la n°234 del 2021), proprio per promuovere e sostenere le eccellenze della ristorazione e della pasticceria italiana e valorizzare il patrimonio agroalimentare e gastronomico del nostro paese, anche attraverso eventi che incentivino la valorizzazione dei prodotti di indicazione geografica e le eccellenze agroalimentari italiane.

Il testo prevede l’istituzione di una commissione, presieduta dal “maestro Massari, chiamata a valutare la qualità e l’operato dei candidati ai fini dell’attribuzione di un premio, una medaglia di bronzo, e della qualifica di ‘Maestro dell’Arte della Cucina Italiana’” in sei distinte categorie: gelateria, della pasticceria, della cucina nonché della viticoltura e olivicoltura e settore caseario.

Ma qual è il percorso previsto? Esaminate le candidature – tra i requisiti l’aver effettuato formazione pluriennale ed esercizio per almeno 15 anni nel settore in cui si opera, condotta civile e sociale irreprensibile, l’aver adempiuto agli obblighi tributari e previdenziali – da parte del Ministero dell’Agricoltura, che terrà conto anche di eventuali segnalazioni da parte di Associazioni di Categoria, la rosa dei candidati verrà comunicata entro il 30 aprile di ogni anno alla Presidenza del Consiglio dei Ministri con allegati il documento d’identità del candidato, il codice fiscale, il curriculum vitae e l’estratto del casellario giudiziario e certificato dei carichi pendenti.

Qui è prevista l’istituzione di un comitato di selezione delle candidature presieduto da Iginio Massari composto da 1) un rappresentante della Presidenza del Consiglio dei ministri che lo presiede, 2) un rappresentante del Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste,3) un rappresentante del Ministero delle imprese e del “made in Italy”,4) un rappresentante del Ministero dell’istruzione e del merito ed infine un rappresentante di ciascuna delle categorie di merito sopra indicate, tutti nominati con decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri, che resteranno in carica per tre anni.

L’organo avrà il compito di individuare e valutare i livelli di eccellenza raggiunta dai candidati nei rispettivi ambiti di attività per poi designare i meritevoli del riconoscimento Maestro dell’Arte della Cucina Italiana tra i cittadini italiani che si siano distinti in maniera encomiabile nel campo della gastronomia e, con la loro opera, abbiano esaltato il prestigio della cucina italiana, illustrando la Patria e contribuendo a valorizzare l’eccellenza nazionale”.

Tale riconoscimento verrà conferito dal Presidente del Consiglio dei ministri, per ciascuna delle citate categorie per cui ci saranno il “Maestro dell’arte della gelateria italiana”; il “Maestro dell’arte della pasticceria italiana”; il “Maestro dell’arte della cucina italiana”; il “Maestro dell’arte vitivinicola italiana”; il “Maestro dell’arte olivicola italiana” e il “Maestro dell’arte casearia italiana” e comporta, per coloro che lo ricevono, la possibilità di ricevere incarichi in quanto esperti nell’ambito di istituti professionali per l’enogastronomia e l’ospitalità alberghiera in deroga ai requisiti previsti dall’art. 7 comma 6 del decreto legislativo 30 marzo 2021 n°165.

Non rimane altro che valutare quelli che saranno gli effetti di tale provvedimento, con l’auspicio che sia effettivamente funzionale ad un sempre maggior riconoscimento, a livello globale, del nostro patrimonio enogastronomico.

*di alessandro klun

Letizia Ceriani

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