Secondo Pwc nel 2020 il settore consumer ha registrato un calo del 13% a volume e del 3% in termini di valore delle operazioni M&A a livello globale rispetto al 2019.
La pandemia ha portato a un cambiamento nelle abitudini dei consumatori. Questo ha accelerato i processi di digitalizzazione, innovazione, vendita diretta al consumatore e attenzione a tematiche ESG. Questi i dati inclusi nell’ultima edizione dello studio PwC Deals Global and Italian M&A trends sull’anno 2020 focalizzato sul settore consumer.
L’M&A è vista sempre più come una leva chiave di creazione di valore, soprattutto per i settori con modelli di business tradizionali che non hanno saputo rispondere prontamente ai mutati bisogni dei consumatori.
I settori food e healthcare/wellness hanno registrato una buona performance nella seconda metà del 2020.
Questi, inoltre, hanno catalizzato un aumento di attività M&A che ci si attende continui anche nel 2021. Risultano favoriti i brand con una proposizione eco-friendly e sostenibile e, nel comparto alimentare, gli alimenti bio, vegani e le proteine vegetali.
Alcuni settori collegati al delivery, alla comunicazione e alla tecnologia hanno avuto e avranno un ulteriore impulso di crescita
In Italia l’attività M&A nel consumer market segna un -25% a volumi, ma un aumento del +181% a valore (vs. 2019), grazie ad importanti tickets annunciati nei comparti gaming, entertainment & fashion.
“Nel 2021, ci aspettiamo che gli alti livelli di liquidità continuino a spingere l’attività di M&A. In alcuni mercati, tra cui US, saranno le IPO (anche a mezzo SPAC) a guidare i processi di consolidamento della filiera. In Italia ci attendiamo un aumento delle ristrutturazioni finanziarie e operative, in particolare nel retail tradizionale non food, nella ristorazione e nel turismo, che sono stati i più penalizzati a livello di M&A nel 2020” spiega Emanuela Pettenò (nella foto), partner PwC Italia e consumer & markets deals leader.