Terrazza Fiorella, la perla gourmet della Costiera Sorrentina

di francesca corradi

L’Italia regala sempre tante emozioni in fatto di gusto. E se si esce, anche solo di qualche chilometrico, dal classico itinerario amalfitano la sorpresa è doppia.

Incastonato nel paesaggio mozzafiato di Massa Lubrense, località leggermente defilata rispetto alle più note Sorrento, Amalfi e Positano, si trova Terrazza Fiorella, il ristorante gourmet dell’Art Hotel Villa Fiorella. È il caso di dire: un gioiello della costa campana. Alberto Colonna, appartenente a una famiglia imprenditoriale specializzata nell’hotellerie, ha trasformato l’edificio. Dopo la ristrutturazione del 2016, in un luogo di lusso ideale per chi desidera godersi la Costiera in tranquillità e in una cornice naturale unica.

 

 

La sala di 20 coperti, nella terrazza a picco sul mare, mostra il suo lato migliore al tramonto e diventa un suggestivo preludio di un percorso diverso dallo spartito gastronomico locale.

La cucina è affidata allo chef di Gragnano, Marco del Sorbo (nella foto). Il professionista trascorre la stagione estiva in costiera mentre d’inverno si forma e fa consulenze all’estero. Nonostante i 33 anni, nei suoi piatti già si percepisce una forte identità, al pari di tanti professionisti stellati: una rielaborazione di ricette e ingredienti del territorio e dell’orto a sua disposizione, in chiave internazionale.

Interessante la carta dei vini, con centinaia di referenze custodite dal sommelier Tiziano Imperato. Oltre ai grandi classici, piemontesi e toscani, trovano grande spazio i produttori campani, come Antonio Caggiano e i suoi vini irpini: i Taurasi docg, il Fiano di Avellino docg e il Greco di Tufo docg.

La serata a Terrazza Fiorella inizia con la degustazione di deliziosi amouse bouche di pesce a cui segue una delicata millefoglie di gamberi rossi e burrata, con peperoncino e cioccolato, e un curioso astice in tempura di alghe. Il pezzo forte della cena è senza dubbio il piatto di gyoza (ravioli giapponesi) con baccalà e scaglie di tartufo locale, usato anche nel goloso dolce soufflé di fine pasto, accompagnato da un calice di Omina, un Vignoier del 2014 che ne esaltata tutte le sfumature. Il tubero utilizzato in alcune pietanze in carta è campano, la regione infatti è conosciuta per il suo oro nero di Bagnoli Irpino. L’estro dello chef trova la sua massima espressione nella triglia in crosta di pane, presentata come fosse sushi (un nigiri). In carta si trova anche la rivisitazione della Saint Honoré, a cui Del Sorbo aggiunge del gustoso pistacchio.

 

Prezzi:
A partire da 55 euro (bevande escluse)

Indirizzo:
Via Vincenzo Maggio, 5
80061 – Massa Lubrense – Napoli
https://arthotelvillafiorella.com/

 

Articolo estratto dal MAG 121 a pagina 162.

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