Latte e formaggi, scatta l’obbligo di indicare l’origine in etichetta

Da mercoledì 19 aprile scatta in Italia l’obbligo di indicare in etichetta su tutte le confezioni dei prodotti lattiero-caseari l’origine delle materie prime in maniera «chiara, visibile e facilmente leggibile».

L’obbligo scatta a tre mesi dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto firmato dai ministri delle Politiche Agricole Maurizio Martina (nella foto) e dello Sviluppo Economico Carlo Calenda, in attuazione del regolamento Ue n. 1169/2011. «È una svolta storica che permetterà di inaugurare un rapporto più trasparente e sicuro tra allevatori, produttori e consumatori», commenta Martina.

I prodotti interessati sono latte, burro, yogurt, mozzarella, formaggi e latticini a base di latte vaccino, ovicaprino, bufalino e di altra origine animale. Le etichette su tutte le confezioni di latte e prodotti lattiero-caseari dovranno quindi indicare il nome del Paese in cui è stato munto il latte e quello in cui è stato condizionato o trasformato.

Se il latte o il latte usato come ingrediente sia stato munto, confezionato e trasformato nello stesso Paese, l’indicazione di origine potrà essere riassunta nella dicitura: «Origine del latte: Italia». Se le fasi di confezionamento e trasformazione avvengono nel territorio di più Paesi ma diversi dall’Italia, possono essere utilizzate, a seconda della provenienza, le diciture: «Latte di Paesi Ue» se la mungitura avviene in uno o più Paesi europei, «Latte condizionato o trasformato in Paesi Ue», se queste fasi avvengono in uno o più Paesi europei. Se le operazioni avvengono fuori dalla Ue, invece la dicitura è «Paesi non Ue».

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