Il New York Times si lancia nel business del food delivery

Il fenomeno del food delivery ha fatto breccia anche nel mondo dell’editoria.
Come riporta Bloomberg, il New York Times ha stretto un accordo con la startup Chef’d per la consegna a domicilio di pasti ricavati dalle oltre 17 mila ricette presenti sulla sezione cooking del sito della testata americana.

In questo modo il gigante del giornalismo mondiale prova a monetizzare i contenuti della sua piattaforma cercando nuove strategie di profitto in un settore, quello del food delivery, in continua espansione.

L’azienda, in rosso per 8,27 milioni di dollari ma con una forte crescita degli abbonamenti digitali (+67 mila unità) e della raccolta pubblicitaria sul web (+1,3% contro il -9% del cartaceo), vede in questa operazione un’opportunità di diversificare le entrate.

Un precedente interessante, ricorda thefoodmakers.startupitalia.eu, c’è stato in Italia. Lo scorso febbraio Editoriale Il Fatto, la società editrice del Fatto Quotidiano, ha investito nel food delivery mettendo sul piatto 250 mila euro, corrispondenti a una quota del 7% della startup Foodscovery che collega direttamente i commercianti e gli artigiani del settore ai consumatori.

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