Coldiretti in piazza per difendere il consumo di carne

È partita da Torino la mobilitazione della Coldiretti, promotrice della Giornata nazionale della carne, in difesa del consumo di carne magra e di qualità come quella italiana. L’organizzazione professionale agricola ha portato centinaia di persone al centro congressi del capoluogo piemontese, per un convegno economico-scientifico, e nell’area esterna dove sono state accese le griglie per cucinare le carni.

Presenti la giunta nazionale di Coldiretti, il presidente di Federconsumatori Rosario Trefiletti, attesi il sindaco di Torino e presidente dell’Anci Piero Fassino, il presidente della Regione Piemonte Sergio Chiamparino e Giancarlo Caselli, presidente dell’Osservatorio Agromafie.

«Quasi un italiano su dieci – ha ricordato la Coldiretti – ha eliminato dalla sua alimentazione la carne, sotto attacco di allarmismi infondati, provocazioni e campagne diffamatorie, ma si tratta di un alimento determinante per la salute, che fa parte a pieno titolo della dieta mediterranea, per il suo indispensabile contributo proteico».

Il consumo pro-capite in Italia è sceso a 85 grammi al giorno, «ben al di sotto – sostiene la Coldiretti – del limite dei 100 grammi fissato dai più accreditati istituti di ricerca».

Negli ultimi cinque anni sono state chiuse quasi 12 mila stalle, anche per effetto delle importazioni dall’estero, e oggi quasi un terzo della carne consumata in Italia è importata dall’estero, il 40% di quella bovina e il 35% suina, «con effetti sull’economia, l’occupazione e la sicurezza alimentare».

Le carni nazionali, sottolinea la Coldiretti, sono «più sane, perché magre, non trattate con ormoni (a differenza di quelle americane) e ottenute nel rispetto di rigidi disciplinari ‘Dop’ che assicurano il benessere e la qualità dell’alimentazione degli animali».

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