Cibus Tec 2019: il salone è sold out a quattro mesi dal via
La 52a edizione di Cibus Tec nasce nel segno dell’internazionalizzazione con tremila top buyer provenienti da 70 Paesi e il 30% di espositori esteri. Sono attesi oltre 40mila visitatori. Innovazioni tecnologiche per il food & beverage sarà il tema principale.
Cibus Tec 2019, la kermesse in programma alle Fiere di Parma dal 22 al 25 ottobre, è sold out. All’evento è prevista la partecipazione di 1.300 aziende, con una crescita del 30% rispetto la precedente edizione, con le tecnologie per tutte le filiere dell’agroalimentare e l’ingresso di un nuovo comparto, quello dei prodotti da forno e derivati dai cereali, snack e prodotti dolciari. Tra i 400 brand presenti in fiera ci saranno: Coca Cola, Dean Foods, Del Monte, Fonterra, Jbs, Kraft Heinz, Lactalis, Nadec, PepsiCo, Pinar, Schreiber Foods, Smithfield, Tiger Brands. Tra i Paesi più rappresentati figurano la Germania, Paesi Bassi, Danimarca, Svizzera, Francia. Ben nutrite anche le partecipazioni di aziende provenienti da Cina, Usa e Turchia. Risultati importanti, ottenuti anche grazie all’alleanza strategica con Koelnmesse che consente a Cibus Tec di far parte, dal 2016, della più grande piattaforma mondiale permanente del meccano-alimentare.
Per la prima volta, negli 80 anni di storia del salone, un intero padiglione sarà dedicato alle soluzioni tecnologiche più innovative per succhi, latte, acque, soft drinks, birra, liquori e vino potendo contare sulla presenza di oltre 150 tra i principali fornitori italiani ed internazionali tra cui Adue, CFT, Della Toffola, Krones e Sacmi. Infine, cambio di passo del comparto del packaging: dal confezionamento primario all’imballaggio, dal fine line alla logistica con una crescita dell’area del 40% rispetto alla precedente edizione.
Secondo una ricerca di Prometeia, l’Italia vanta il primato nel settore delle tecnologie alimentari rappresentando il 32% della produzione dell’UE28, con 7,3 miliardi di euro di fatturato e una occupazione di circa 30mila addetti che dal 2013 al 2017 è cresciuta di 1812 unità, più di Germania e Francia. Un settore poco noto al grande pubblico ma che incarna il meglio della manifattura made in Italy: produzioni ad alto valore aggiunto e forte propensione all’export.
Nel 2017, grazie all’esportazione, il Bel Paese si collocava sul podio dei principali esportatori in molti comparti del tecno-alimentare: apparecchi per preparazione di bevande e cibi caldi (924 milioni di euro di export), macchine, apparecchi e strumenti per prodotti da forno (777 milioni), macchine per la lavorazione frutta e ortaggi (141 milioni), macchine e apparecchi per lavorazione di oli e grassi (113 milioni) e macchine per il vino (74 milioni).