La rivoluzione digitale a tavola: arriva la carta d’identità alimentare – AUDIO

Fuori casa – a fianco di celiaci, intolleranti e vegani o di chi vuole rimanere fedele al proprio stile alimentare – arriva in aiuto la carta d’identità alimentare.

Intervista a Pietro Ruffoni che anticipa a foodcommunity.it il progetto digitale la carta d’identità alimentare.

Sono sempre di più gli italiani che mangiano fuori casa, oltre 7 milioni, e il 2018 è stato l’anno record per la ristorazione di casa nostra (leggi l’articolo su foodcommunity.it) con un turn over di 85 miliardi di euro secondo Fipe, come raccontato su MAG.

Per semplificare la vita di tutte le persone che hanno uno stile alimentare preciso – vegani, crudisti, intolleranti, celiaci – ma anche semplici preferenze nella scelta dei pasti al ristorante è nata la carta d’identità alimentare.

Si tratta del primo documento digitale e gratuito che racchiude intolleranze, allergie ma anche semplici preferenze o non preferenze rispetto a prodotti, materie prime o ingredienti che non si vogliono o possono mangiare.

Per ottenere la propria carta d’identità alimentare, gratuitamente, basta rispondere a poche domande su gusti ed esigenze in fatto di cibo registrandosi al sito. Il risultato è un profilo, completo di tutte le informazioni sul proprio stile alimentare (gusti, regimi, allergie e intolleranze) da visualizzare con due tap e tenere sempre a portata di mano ed esibire al ristoratore oppure inviare alla struttura ricettiva scelta per le proprie vacanze come “promemoria” di ciò che vorremmo mangiare una volta arrivati sul posto.

La carta d’identità alimentare è una rivoluzione digitale gratuita a tavola: “Se è vero che sono sempre di più gli italiani che mangiano fuori casa, oltre sette milioni, e che cresce l’attenzione dei consumatori verso l’healthy food – spiega l’imprenditore vicentino Pietro Ruffoni, ad di HealthyFood, l’azienda italiana specializzata nel campo alimentare e della ristorazione, e ideatore del progetto,– è altrettanto vero che è sempre più difficile conciliare le esigenze alimentari di tutti, quando si esce a cena fuori. Trasparenza e condivisione sono le parole chiave del nostro progetto – spiega Ruffoni – che si propone di far sì che tutti coloro che abbiano particolari esigenze siano supportati quando mangiano fuori casa”.

 

 

“Dai dati che abbiamo elaborato con il nostro team di nutrizionisti e sviluppatori che lavora al progetto da oltre due anni – sottolinea Pietro Ruffoni che – si evince che in Italia la difficoltà a digerire il lattosio interessa circa il 40-50% della popolazione. Se si sommano vegetariani e vegani si arriva a 4 milioni di persone senza contare che in dieci anni i celiaci sono aumentati del 220%. Il cambiamento è già in atto, nel mercato e nelle persone. E con carta d’identità alimentare vogliamo portare avanti un’azione di sensibilizzazione nei confronti del mondo della ristorazione affinché sia sempre più attento e trasparente verso gli utenti che al giorno d’oggi sono giustamente sempre più esigenti e ancora hanno difficoltà a rispettare il proprio stile alimentare, o più semplicemente i propri gusti, quando mangiano fuori casa: il 60% degli Italiani mangia al ristorante almeno sei volte in un mese”.

 

 

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