Calvisius, l’oro nero a tavola è bresciano
C’è chi lo chiama ancora “cibo degli zar”. Per altri è l’oro nero a tavola. Ma il caviale più diffuso e apprezzato al mondo non viene dalla Russia, né dall’Iran. Il Paese che fornisce un quarto della produzione mondiale di uova di storione (40 tonnellate all’anno su 160) è l’Italia.
Di queste, 25 tonnellate fanno capo ad Agroittica Lombarda, che a Calvisano (Brescia) e Cassolnovo (Pavia) alleva le specie ittiche più pregiate in circa 60 ettari di vasche, nell’acquacoltura più grande d’Europa, tra rigorosi controlli igienico-sanitari e una filiera eco-friendly al 100%.
Il suo marchio Calvisius, con un giro d’affari da 25 milioni di euro di cui 90% di export, ha conquistato ristoranti stellati, compagnie aeree, alberghi di lusso e gastronomie in tutto il mondo.
«In particolare nell’ultimo anno, in controtendenza con i dati macro economici italiani, abbiamo notato nei consumi alimentari un’importante crescita sul mercato domestico», spiega a MAG Lelio Mondella, direttore generale di Agroittica Lombarda. «Attualmente la quasi totalità degli chef italiani stellati predilige Calvisius, uno per tutti Massimo Bottura», che nella sua Osteria Francescana utilizza «il nostro Ars italica Oscietra Royal», ma anche Gualtiero Marchesi lo usa per i suoi celebri spaghetti al caviale.
In ordine di importanza, le principali destinazioni dell’export di Calvisius sono Stati Uniti, Russia (nonostante l’embargo), Francia-Belgio, Hong Kong, Regno Unito ed Emirati arabi. L’azienda è diventata anche il principale fornitore di caviale per la prima classe dei voli Lufthansa, Singapore Airlines, Thai Airways e Cathay Pacific.
Il direttore vendite Stefano Bottoli spiega come nelle future strategie di marketing ci sia la valorizzazione di nuovi packaging con lattine da 10 grammi al costo di 16 euro, adatte a degustazioni per due persone, che rendono il prodotto più fruibile al pubblico.
Inoltre l’azienda sta lavorando alla creazione di «un sistema di alleanze con player primari nel mercato europeo per costituire delle società di distribuzione insieme a partner locali in alcuni importanti Paesi europei». L’obiettivo è quello di «introdurre e sviluppare i propri prodotti attraverso strategie di marketing anche web oriented».
Diversa strategia, invece, per Paesi come il Brasile o l’Estremo Oriente dove, in una prima fase, si intende operare «con importatoridistributori locali».
Per quanto riguarda il mercato italiano – aggiunge Bottoli – Calvisius è «sempre più riconosciuto come emblema di lusso e della qualità italiana». Di conseguenza le future strategie saranno orientate ad «azioni di co-marketing con partners d’eccellenza, anche di settori diversi dall’agroalimentare ma affini per valori e obiettivi».
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