Il ristorante del Senato, da simbolo della Casta a tavola calda
Era tra i simboli dei privilegi della Casta. Ora è una mensa “all you can eat”. Stiamo parlando del ristorante di Palazzo Madama, che fino a poco tempo fa vedeva numerosi camerieri intenti a servire sui piatti dei senatori prelibatezze a prezzi stracciati.
La spending review del governo – racconta Il Messaggero – ha trasformato quello che era considerato il ristorante più esclusivo della Capitale in una tavola calda, dove sono rimaste solo le sedie e i lampadari dell’antico arredo.
Per il resto le tovagliette di carta sui tavoli e le bustine di plastica con le posate di metallo hanno sostituito le precedenti tovaglie di fiandra e la posateria pregiata. Inoltre sono spariti i celebri camerieri con la giacca avorio: oggi i senatori, vassoio in mano, fanno la fila al banco da soli per scegliere i piatti secondo la formula “all you can eat” al prezzo unitario di 10 euro (bevande escluse). E via dal menù filetti di pesce spada, astice e ostriche per cui bastavano 5 euro.
La parabola del ristorante del Senato è il frutto della moralizzazione degli ultimi anni nella politica ed è l’emblema della fine (almeno parziale) dei privilegi della Casta che provocano lo sdegno dei comuni cittadini.