Campari, l’acquisizione di Grand Marnier pesa sul debito in crescita

Campari ha chiuso il primo semestre del 2016 con vendite in calo dell’1,8% a 743,9 milioni di euro, mentre l’utile netto è sceso del 13,8% a 67,2 milioni, ma risulta in rialzo del 9,4% a 77,3 milioni se depurato da rettifiche di proventi e oneri operativi e di effetti fiscali una tantum, secondo quanto riferisce il gruppo.

In crescita a 1,34 miliardi il debito finanziario, che sconta l’acquisizione di Grand Marnier per complessivi 682,9 milioni. Quanto al secondo semestre, l’amministratore delegato Bob Kunze-Concewitz (nella foto) ritiene che «le prospettive delineate a inizio anno rimangano sostanzialmente invariate».

In particolare il manager sostiene che «la volatilità in alcuni mercati emergenti, nonché l’incertezza sull’evoluzione delle principali valute rispetto all’euro possano continuare».

Non svanisce però la fiducia nel «conseguimento di una performance positiva e profittevole del business» con una «crescita continua delle marche a priorità globale e a elevata marginalità».

 

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