Sostenibilità e obesità: le sfide del settore alimentare

Il settore agricolo italiano è al sesto posto tra i più sostenibili del mondo secondo il Food Sustainability Index 2016 pubblicato dalla The Economist Intelligence Unit e dalla Fondazione Barilla Center for Food and Nutrition. Ma le sfide principali che il settore alimentare deve affrontare riguardano l’iperalimentazione e l’elevata prevalenza di bambini in sovrappeso, due ambiti in cui l’Italia è tra le nazioni meno virtuose.

La Francia, che attraverso apposite leggi sta lottando contro gli sprechi alimentari e in favore di un’alimentazione sana, domina la classifica che valuta i Paesi del G20 più sei aggiuntivi (Israele, Egitto, Emirati Arabi Uniti, Colombia, Etiopia e Nigeria) rappresentanti oltre i due terzi della popolazione mondiale e l’87% del Pil globale. Seguono ai primi posti Giappone, Canada, Germania, Regno Unito e Italia. In fondo alla classifica India, Arabia Saudita ed Egitto.

L’Italia vanta il settore di agricoltura biologica più grande fra i Paesi inclusi nell’indice e una delle varietà di colture più diversificate. Il nostro è anche il primo Paese europeo per la scarsità di emissioni di gas serra prodotte dall’agricoltura e si colloca tra i primi a livello mondiale per la risposta politica agli sprechi alimentari (ad agosto è stata approvata un’apposita legge).

Ma nonostante tutto questo, a pesare sono gli stili di vita: il nostro Paese è infatti secondo per obesità nei giovani tra 2 e 18 anni e terzo per ipernutrizione. A livello globale, sottolinea il rapporto, il numero di persone in sovrappeso è triplicato dal 1965 a oggi.

«Lo slogan che abbiamo scelto per questo forum è “Mangiare Meglio. Mangiare Meno. Mangiare Tutti” perché racchiude il nostro pensiero in poche parole: se mangiamo meglio, a goderne non sarà solo la nostra salute, ma anche il nostro pianeta», afferma Guido Barilla (nella foto) presidente del Barilla Center for Food and Nutrition.

 

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