di gabriele perrone
Quello che stiamo per lasciarci alle spalle è stato un anno di grandi novità nel mondo degli chef. Un anno ricco di nuove aperture, soprattutto nella Milano del dopo-Expo, coronato dal successo dell'Osteria Francescana di Massimo Bottura, premiata miglior ristorante al mondo.
Abbiamo seguito con grande curiosità la progressiva trasformazione dei cuochi in imprenditori, con le rispettive strategie di business, dalla diversificazione all'internazionalizzazione, dal lavoro da dipendente di un hotel alla presenza in tv o persino allo stadio.
Cosa dobbiamo aspettarci, quindi, per il 2017? Siamo certi che non mancheranno altre grandi novità, di cui si intravedono già i segnali. Si affermeranno, per esempio, le tendenze degli chef low cost, dello street food e della pizza gourmet.
L'alta cucina entrerà ancora di più in luoghi come musei e aeroporti. E assisteremo ad altre importanti aperture, come quella di Carlo Cracco in Galleria Vittorio Emanuele II a Milano.
Ma non bisogna perdere la bussola, perché non si ricorda mai abbastanza che l'enogastronomia è un asset fondamentale per l'economia italiana e va valorizzata sia da parte delle istituzioni sia dai protagonisti del settore. Che piaccia o no, infatti, gli stessi chef sono tra i primi ambasciatori del made in Italy nel mondo.
Sarà dunque necessario investire in attività realmente capaci di innovare, con effetti positivi a lungo termine per il maggior numero di persone. Mentre serviranno a ben poco iniziative-spot personali, prive di una strategia che guardi oltre il proprio giardino (o la propria cucina).
Per gli chef-imprenditori il 2017 si prospetta come un anno pieno di nuove opportunità. Basta saperle cogliere nel modo giusto.
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